Ascolto del Paesaggio
L’arte nasce da un silenzioso dialogo con la terra.
Rileggere i luoghi con attenzione, lentezza e rispetto. Osservare, ascoltare, raccogliere tracce visive, sonore, emotive. Questa fase è dedicata alla conoscenza profonda del paesaggio, della sua storia, delle sue fragilità e delle sue potenzialità.
Relazione con la Comunità
Il paesaggio è abitato: ogni gesto artistico deve includere chi lo vive.
Coinvolgere le comunità locali, raccogliere memorie, desideri e visioni. Gli abitanti diventano co-autori, testimoni e custodi del processo. L’arte agisce come catalizzatore di ascolto, identità e partecipazione.
Gesto Artistico
Un’azione consapevole, effimera o permanente, che si radica nel contesto.
Installazioni, performance, segni, scritture, interventi minimali o simbolici: ogni forma artistica è il frutto di un incontro, mai una sovrapposizione. Il gesto cerca armonia e risonanza, non imposizione.
Cura e Rigenerazione
L’arte non solo interpreta: ripara, rigenera, rinnova.
Ogni progetto include un’azione di restituzione al paesaggio: piantumazioni, pulizia, riattivazione di luoghi dimenticati, pratiche di rigenerazione ecologica e sociale. L’arte si fa gesto di cura.
Documentazione e Trasmissione
Ogni atto lascia una traccia per chi verrà.
Fotografie, video, narrazioni, mappe sensibili e archivi digitali: la memoria del progetto viene condivisa in modo accessibile e poetico, per ispirare nuovi percorsi. La documentazione è parte integrante dell’opera.
Ritorno e Continuità
Il cerchio non si chiude: evolve, torna, si rinnova. Ogni azione apre a un’altra. I luoghi vengono rivisitati nel tempo. Il progetto si muove a spirale, creando connessioni tra territori e generazioni. L’arte paesaggistica è un processo, non un prodotto.

